domenica 30 novembre 2008

L'angolo di Pancale, IV puntata


Cari Ruiniani è riaperto ufficialmente l’angolo di Pancale… Scusate per il ritardo ma avevo bisogno di almeno una delle mie due Muse ispiratrici.. Con Tarta Pinelli fuori uso e con Garza a Pescara, mi si era completamente otturata la mia vena poetica.. Ma ora, veniamo all’articolo di oggi… GOLEM
Quella del Golem è un'antichissima leggenda ebraica narrante di un uomo artificiale creato da altri umani. L’ atto è visto come una sfida a Dio, un tentativo di impossessarsi della sua forza creatrice, il che genera la punizione, che arriva proprio tramite la creatura. La creazione avviene attraverso la costruzione di un simulacro di elementi naturali, la terra, che prende vita grazie a formule magiche.
La figura del Golem è solitamente muta, imperfetta, priva della possibilità di creare un altro Golem. La leggenda è del tutto parallela alla creazione di Adamo da parte di Dio e presenta analogie fortissime con numerosi altri miti che si possono considerare varianti nate in contesti storici differenti. Tra questi, per esempio quello dell'homunculus, l'essere vivente creato in vitro attraverso formule magiche e alchemiche. La ricetta di Paracelso prevedeva di partire dal seme dell'uomo, imputridito per quaranta giorni in un alambicco al calore del ventre equino. Il piccolo fanciullino in questo modo generato doveva poi essere nutrito con l'arcano del sangue umano per quaranta settimane.
Il Golem nasce come servitore e aiutante dell'uomo, esattamente come lo zombie, il morto vivente della tradizione Vudu: gli uomini vivi sono ridotti ad automi attraverso riti magici. La variante meccanica è l'automa, meccanismo concepito per svolgere il lavoro umano. Identica è l'origine del robot, complesso apparecchio elettromeccanico. Con il progredire della tecnologia e delle scienze biologiche ecco comparire i cyborg, organismi viventi fusi con parti meccaniche, e infine le creazioni dell'uomo attraverso l'ingegneria genetica. In tutti i casi, a cui si può aggiungere quello di Frankenstein, le buone intenzioni spesso producono creature mostruose, che si ribellano al creatore.
La leggenda di questa creatura mistica, è stata ritrovata nel libro “Dai che Sb..o con i golem” vicino alla stele di Rosetta scoperta il 19 luglio 1799. Gli archeologi pensarono che fosse egiziano, o una lingua limitrofa che risultava molto incomprensibile.. Solo una cosa riuscirono a decifrare… Il nome del autore di questa fantastica avventura.. Si tratta di un certo Savier, aguzzo ragazzino che bazzicava, dicono gli esperti, nell’estremo sud della terra attualmente conosciuta. Il nostro cantore racconta così una storia divenuta leggenda..
Viveva un baldo giovane chiamato Euganyo che come mestiere aveva quello di soddisfare sessualmente le donne del reame di Alfanigius. Ma, nonostante la voglia e la perversità, non riusciva a soddisfarle tutte. Allora si recò dallo stregone Tartarugus Pinellusus che, essendo molto dotto, gli diede una formula magica per creare una creatura che facesse un po’ il lavoro anche per lui… Gli ingredienti che gli servivano erano:
1. Una pietra del castello del Re Alfanigius
2. Il martello dell’armaiolo scudisciatore Zhiok
3. L’armatura di super musclo Den Arrowy
4. L’elefante dell’indonesiano Gargiscia
5. 2 capelli delle 2 Figlie dell’Imperatore Gnozzonkis
6. L’elmo del guerriero Bobhos
7. La moneta di Niclù
Il nostro eroe si scrisse gli ingredienti e partì alla volta del castello di Alfanigus. Arrivato, tentò di sclazare una pietra ma il Re, vedendolo dal torrione, corse dal nostro eroe e gli disse: -“ Secondo l’Art. 234 comma 12 della costituzione Afanigius sei sotto arresto e verrai processato in maniera ineguale dai miei giurati già corrotti.” Ed Euganyo rispose:-“Ammazza aoh che palle.. T’ho preso solo na’ roccia.. Se me rompi i coioni ce penso io alla regina!” Impaurito dalla fama di prestigio del ragazzo, Alfanigius si ritirò nelle sue stanze pensando alla prossima truffa che avrebbe fatto al suo reame.. Intanto El Chiavator del reame si diresse verso la bottega dell’armaiolo.. Arrivato nei pressi udì una voce proveniente dalla bottega che diceva:-“Mi hai dato di vecchio??? Ora ci penso io a te testa di c….” Alla fine della frase si sentì un rombo simile ad un tuono o forse anche più forte seguito da numerosi zampilli di sangue.. Passarono i minuti ma dalla bottega non usciva nessuno ed Euganyo dedusse la bruta fine che aveva fatto il poveretto.. Zhiok l’aveva scudisciato.. Il nostro eroe molto furbo entrò nella bottega esordendo nel modo che gli avrebbe permesso di ottenere il martello:-“Salve buon uomo, la vedo in piena forma.. sembra proprio un giovincello! Può darmi per cortesia il suo martello??” Con questa frase sciolse il cuore di Zhiok che, senza far storie, diede tutto contento e baldanzoso il martello a Euganyo che lo ringraziò. Subito si recò alla casa di Den Arrowy che nel mentre era intento a fare le sue flessioni giornaliere. Euganyo gli disse:-“salve Den come va??” rispose continuando a pompare:-“345, 346, 347”. Ma in nostro eroe insistente disse:-“Posso prendere la tua armatura??” rispose:-“401, 402, 403”. El Chiavator essendosi accorto di non essere preso in considerazione prese l’armatura e saluto l’enorme Den che rispose:-“478,479,408”. Il nostro eroe si diresse alla volta di Ibbrod, paese indonesiano dove, non si sa per quale oscuro motivo, si era recato Gargiscia. Arrivato al suo cospetto, chiese a Gargiscia il suo elefante ma l’indonesiano, ottenebrato dall’oppio rispose frasi senza senso come:-“Totale, impre pre pre, Fuck the Night, tu sei un cuckold ecc.” Il trombador allora prese l’elefante e si diresse alla volta dell’impero di Gnozzonkis. Costui voleva molto bene alle sue bambine e nessuno a parte lui le poteva toccare e parlarci insieme. Sapendo di questa morbosa gelosia, Euganyo escogitò un piano ben congeniato.. Sfruttò l’elefante di Gargiscia e si prostrò al cospetto di Gnozzokis dicendo:-“Sono il sultano di Chierba..Ho saputo della vostra potenza e voglio offrire un giro alle sue 2 figlie sul mio elefante come contratto di pace fra il mio e il suo impero.” Elogiato da questo Gnozzokis accettò e mentre Euganyo faceva salire le bambine sull’elefante gli stappò 2 capelli di numero.. Finito il giro i 2 si salutarono e il Trombador aveva ottenuto un altro ingrediente.. Quando però Euganyo era già molto molto lontano, l’imperatore Gnozzonkis abbracciando le sue bambine, si accorse (non si sa come) che gli mancava un capello a testa! Infuriato, con la vena tappata dalla rabbia, ordinò alle guardie di andare a Chierba ad uccidere il sultano ma quando queste si accorsero che il sultano e il padrone dell’elefante erano 2 persone diverse non portarono a termine la missione. L’imperatore Gnozzonkis mandò tutte le sue guardie a cercare il truffatore che non venne però mai trovato.. “Ora tocca all’elmo di Bobhos” si ripeteva fra se e se Euganyo. Arrivato, entro nel suo torrione e giunse infine al suo cospetto. Mentre parlava con lui, El Chiavator, sentì una strana flautolenza, un certo odore di ristagno.. Infatti, il guerriero soffriva di un forte meteorismo, che tuttavia gli era utile per disorientare il suo avversario.. Il meteorismo però sfociò improvvisamente in un enorme strizzone e, in fretta e furia, corse al cacatoio lasciando incustodito l suo elmo che divenne immediatamente preda di Euganyo che fuggì a gambe levate.. Ormai mancava poco, solo la moneta di Niclù. Niclù infatti era un eremita che dava consigli alle persone. Ma costui aveva 2 facce proprio come la moneta una sempre incazzata e l’altra sempre tranquilla a seconda delle situazioni. Arrivato al suo cospetto l’eremita pareva tranquillo e salutò Euganyo in maniera molto tranquilla ma 2 minuti dopo iniziò ad inneggiare contro di lui.. Dicendo:-“Calmo??? Io nn sono calmo!! E te?? Che vuoi qui togliti di culo io non ti aiuto!! Euganyo rimase esterrefatto dal repentino cambiamento di umore.. Allorchè, passati 2 giri di orologio ritornò tutto tranquillo! Euganyo cercò di sfruttare il momento di tranquillità chiedendogli in dono la moneta e, molto gentilmente l’eremita disse:-“Certo fratello, bisogna aiutarci tutti, va e compi il tuo obbiettivo.” Presa la moneta Euganyo si incamminò alla sua dimora mentre Niclù gli diceva da lontano:-“Oh io non ti aiuto più! Mi hai rotto le palle! Vai a cacare!! Testa di c…” Euganyo lo salutò sapendo che Niclù non pensava veramente quelle cose e fece ritorno verso casa. Arrivato, grazie alle formule magiche e agli oggetti raccolti diede vita a Meom, un golem superdotato di gran prestanza fisica che iniziò da subito a sostituire Euganyo nel suo lavoro.. I giorni passarono e le donne del reame preferivano Meon perché regalava prestazioni da applauso.. El Chiavator ,infuriato per aver perso il suo lavoro, decise di sopprimere il golem di sua creazione e tutto ritornò alla normalità mentre si scorgeva sulla collina un ragazzo che faceva uno strano gesto che divenne parte integrante della storia dell’umanità che è addirittura nella copertina del libro scritto da Savier….

8 commenti:

Tucanotto Primavera ha detto...

Caro Pancale mi hai veramente stupito.
Rispetto ai lavori precedenti si nota un netto miglioramento sia nel costrutto grammaticale che nella tessitura della trama.
Storia originale e mai scontata.
Per me sei da dieci....e vediamo se qualcuno ha il coraggio di disprezzarti sta volta:-).

Fuck the knight

Tucanotto Primavera ha detto...

Dimenticavo.
Meo Bono

ZIO ha detto...

grande pancale !!!

un bravo a tutti per sabato un bel 3-0 contro il firenze ovest è pari quasi a quello con scandicci :-)
continuiamo così che ci si diverte .

mattia ha detto...

benissimo
voglio dare 9 e mezzo perchè non bisogna mai limitarsi nelle attese di miglioramenti
però il tema è bellissimo ;)


x quanto riguarda sabato.. godo ancora alla grandissima

Unknown ha detto...

Devo assolutamente commentare cotanta genialita` di composizione... Ammetto che da involuto scopiazzatore di brani trovati sulla rete finalmente il nostro Pancale ha sviscerato... e come ha sviscerato!
La prosa fluisce con leggiardia, mentre il lettore viene trasportato dalle eroiche gesta del protagonista.
Il pathos suscitato in chi legge tende al climax assoluto... e niente e` lasciato al caso!
Naturalmente l'autore dovra` confermare la sua bravura...
Comunque, a mio parere, il componimento e` da 10 e lode...

Ps. Grazie per il "dotto", ma piu` che altro come sono ri"dotto" male (vedi dita tronche). :-)

Pps: Complimenti a tutti per le prestazioni in campionato!!!


MKSDL (alias 'tarta')

Tucanotto Primavera ha detto...

Non posso esimermi dal comementare una valutazione pregiata quanto quella offerta dal pine.
Che dire...si nota tutto lo charme e l'aulicità linguistica tipica dell'erudito ricercatore universitario.
110 e lode per lui ma soprattutto 110 incoraggiamenti per rivedere le sue gambe di legno in palestra...ingsozo

meo ha detto...

grande pancale ti meriti un bel 10 impre impre impre! garza bono

Nik ha detto...

L'affermazione più consona mi sembra la seguente "Ma Ke Sei Di Pancale" (MKSDP), mi hai fatto piegare, bravo John Panc'Abbestia... ah stasera ne buschi per le affermazioni riguardanti la mia doppia faccia.. ma questa è un'altra - triste - storia.